Il 30 maggio 1940 il ciclismo italiano scoprì Fausto Coppi. La leggenda del Campionissimo ebbe origine proprio sulla salita dell’Abetone, con una fuga nella Firenze-Modena, undicesima frazione del 28° Giro d’Italia, che gli valse la maglia rosa e la successiva vittoria della competizione. Spalancandogli le porte dell’eterna gloria sportiva
di Giacomo Carobbi
Aveva ragione il grande giornalista sportivo Giuseppe Ambrosini, quando il 30 maggio 1940 scriveva senza indugi: «La tappa odierna del Giro d’Italia passerà alla storia per la sicura consacrazione a campione di un giovane, Fausto Coppi, che fino a oggi aveva suscitate speranze e fiducia, ma sul cui conto nessuno di quelli che non si vanta di essere profeta o scopritore a lume di naso di nuovi astri all’orizzonte del ciclismo, poteva osare di classificare fra i prodotti di grande e indiscutibile classe».